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Per fare tutto ci vuole un fiore di chinotto

Caratteristiche

La pianta sempreverde appartiene alla famiglia delle Rutacee, al genere Citrus, specie denominata Chinotto di Savona Citrus aurantium, var. amara sun varietà sinensis.
Un piccolo albero a lenta crescita, alto poco più di un metro e mezzo fino a 3 m, sviluppa su pochi rami fissi privi di spine un’incredibile quantità di frutti e di fiori che la rendono ideale anche dal punto di vista ornamentale.
Le radici si sviluppano in profondità, le foglie sono piccole, strette, coriacee, ellittiche, appuntite e di color verde scuro.

È una pianta molto fragile e delicata, nasce solo da innesto, cresce molto lentamente. I suoi fiori bianchi profumatissimi, crescono a grappoli sui rami, trasformandosi in piccoli frutti verdi brillanti che maturando virano al giallo e poi all’arancione.


Il frutto ha una buccia sottile ma dura, la variante savonese è privo di semi, il sapore molto amaro il suo sentore olfattivo legnoso e
balsamico, soprattutto quando è verde, mentre quando è maturo il gusto si ammorbidisce ed il profumo diventa frizzante

Il piccolo anatroccolo degli agrumi

Il chinotto è una pianta molto delicata, nasce da innesto normalmente sull’arancio amaro, ma purtroppo normalmente solo il 50% degli innesti resistono, viene messo a dimora dopo 2 anni ed inizia a fruttificare dopo 5/7 anni, arriva ad una produzione completa dopo circa 20 anni ma teme le gelate e le malattie, produce ciclicamente.


Tecniche di coltivazione La pianta del Chinotto predilige terreni sciolti di medio impasto, ben drenati e che abbiano una quantità abbastanza contenuta di sostanze organiche.

Per la pianta del chinotto non è ideale un suolo argilloso e compatto, rischiando un’asfissia radicale, ossia un eccessivo quantitativo d’acqua nel terreno in prossimità delle radici della pianta, che provoca una cattiva areazione delle radici che con il tempo marciscono e fanno deperire la pianta.
Per quanto riguarda il clima, l’albero del citrus mytifolia preferisce un clima mite o subtropicale e la temperatura ideale per una buona vegetazione si aggira intorno ai 22-23°.
Si tratta infatti di una pianta amante del sole e poco delle temperature fredde o dei luoghi troppo esposti al vento.

Territorio

Il chinotto arriva a Savona e trova il suo territorio ideale, qui si propaga la coltivazione e con il lento passare dei secoli il microclima lo trasforma completamente rendendolo unico e migliore rispetto alle altre varianti, presenti in altri territori per il frutto verde fino a dicembre per quello maturo.

I consigli dell’agronomo

Raccogliere i frutti più grandi e pesanti.
Dopo aver raccolto tutti i frutti fare un trattamento fungicida a base di VERDERAME in particolare contro il malsecco e la cocciniglia la tignola della zagara e il ragnetto rosso.
A febbraio fare un trattamento contro la cocciniglia, afidi. Ad aprile in caso di necessità ripetere il trattamento.
Se tutto procede normalmente, effettuare un ulteriore trattamento a metà giugno. Proteggere dal vento forte e dalle gelate in caso di gelate.
Esporre al sole e bagnare frequentemente soprattutto d’estate.
Si prevedono a fine inverno piccoli interventi di potatura, per rendere più tondeggiante la chioma, più che altro per eliminare i rami secchi e malati lasciando gl’altri ben distanziati è importante pulire le cesoie o la sega con alcool, per uccidere eventuali funghi presenti sulle lame.
La potatura del chinotto si effettua a fine inverno, inizio primavera, tra marzo e aprile, ogni anno, eliminando i gruppi di rametti troppo affollati. La pianta del chinotto ha bisogno di ventilazione, quindi è necessario lasciare spazio interno per far circolare bene l’aria dentro la chioma. Inoltre vanno assolutamente eliminati anche i rami malati, quelli che partono direttamente dalla base e quelli secchi. La pianta coltivata in vaso va potata leggermente accorciando o meglio cimando gli apici.
Concimazione: per il chinotto molto importanti sono i concimi di tipo organico, da inserire sia quando si sta preparando il terreno che andrà ad ospitare la pianta e sia ogni anno nel periodo tra la primavera e l’autunno. Ci si può concimare la pianta anche con letame maturo.
Scegliere preferibilmente prodotti biologici e con bassa carenza.

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