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Il lungo viaggio del Chinotto: dalla Pianta al Cosmetico

Savona è una città riservata ma ricca di eccellenze, tutte da scoprire….

Come gli splendidi monumenti rinascimentali e barocchi, i preziosi musei ricchi di arte e tradizioni e soprattutto numerosi illustri personaggi, come due grandi Papi, Sisto IV e Giulio II, tra le tante eccellenze spicca anche il Chinotto. 

Una pianta di agrumi che viene da lontano, precisamente dalla Cina, dove ora si è persa la conoscenza. 

Scoperta ed importata da un navigatore savonese nel 1500, per la sua fama di amuleto che teneva lontane le malattie dalle navi, grazie alle grandi proprietà terapeutiche, ideali per combattere lo scorbuto ed altre malattie e che al tempo stesso donava vigore ed energia.

Il chinotto trova, in una piccola terra costiera impervia, schiva ma altrettanto generosa, la sua dimora ideale.

Qui si trasforma, con il lento corso dei secoli e rinasce con caratteristiche uniche, completamente diverse e molto preziose. Diventata una delle principali e delle più estese coltivazioni della città e della provincia di Savona, Solo nel cuore di Savona oltre 55000 chinotti si trovavano a dimora, ai primi del 1900.  Fino alla fine del 1800 veniva  unicamente venduto come medicinale, i principali clienti erano l’Inghilterra, la Francia e la Russia. 

Le caratteristiche del chinotto attirano l’occhio esperto di un sapiente canditore francese che verso la fine del 1800 nel  decide di trasferire il suo stabilimento dalla Francia a Savona, proprio per iniziare a lavorare il chinotto. 

In pochi anni, la Silvestre-Allemand diventò una delle principali realtà produttive del territorio, con più’ di 200 dipendenti prevalentemente donne, che sapientemente e con un processo lento e laborioso, trasformano un piccolo agrume in una grande eccellenza. 

Tradizione imperdibile per i savonesi, consumare il chinotto nelle festività.

La fama del chinotto lo trasforma in breve nell’ ambasciatore delle eccellenze del territorio, un’icona di tradizione, costume e cultura, interpretata da diversi artisti, tra cui i famosi ceramisti di Albissola ed i vetrai di Altare, che insieme inventano i famosi set porta chinotti, omaggi rappresentativi per le persone notabili del tempo. Vere e proprie opere d’arte,  realizzate in vetro e ceramica per contenere e servire le golose delizie  sotto sciroppo o maraschino. Non poteva mancare anche la maschera ispirata al chinotto Il RE le sue dame ed il paggetto…

Ricco di fascino, diventa un simbolo vintage dello stile italiano. 

Nel 1930 un milanese, un certo Sig. Rigamonti inventa la prima bibita al Chinotto con un infuso di chinotto, ginepro ed assenzio, diventa subito ricercatissimo da tutti i produttori di bevande e liquori e la fama del chinotto aumenta sempre di più…

Dall’altro modo di bere scuro…la bevanda autarchica degl’anni 30/40 si trasforma nell’icona della rinascita e della dolce vita, per poi diventare l’antagonista della famosissima Coca Cola negl’anni 70/80 come simbolo di protesta del capitalismo…

Trasversale, da destra sinistra,  conquista il cuore di tutte le generazioni e diventa un emblema di costume indimenticabile.  A causa di alcune gelate e dell’urbanizzazione, le vaste coltivazioni presenti sul territorio savonese, spariscono e la pianta rischia l’estinzione.

Nel 2004 nasce il Presidio Slow Food del Chinotto di Savona: grazie alla passione di alcuni estimatori, la coltivazione “dell’originale Chinotto di Savona” rinasce lentamente, ma con estrema velocità la richiesta e la fama del chinotto  ritornano in grande auge 

Oggi il chinotto è un vero e proprio fenomeno cult, protetto e coccolato come una star, riscuote nuovamente un grande entusiasmo ed interesse, sia dal pubblico più giovane che dal pubblico più maturo, tanto che sono nati diversi club di fan del chinotto, appassionati estimatori che si riconoscono nel suo stile, vintage, originale, autentico ed orgogliosamente italiano. 

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